Il prezzo dell'amore (Dragon Banner 05) by Helen Kirkman

Il prezzo dell'amore (Dragon Banner 05) by Helen Kirkman

autore:Helen Kirkman
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-05-12T00:00:00+00:00


Rosamund si fermò e si nascose nell'ombra.

L'aria era gelida sulla collina e non c'erano nubi a mitigare il freddo. Il cielo era punteggiato di stelle, alte e distanti, indifferenti alle meschine trame degli umani. La luna brillava nel buio.

Il suo bagliore rappresentava una fortuna e, al medesimo tempo, una sventura. Rosamund distingueva con chiarezza il suo obiettivo, ma la luce lunare esponeva anche lei alla vista. Osservò le due ombre che la precedevano: una figura alta e determinata, seguita da un'altra più goffa e incerta. Questa a volte si voltava, come per guardarsi alle spalle con circospezione. Arne, infatti, era sempre timoroso degli spiriti notturni, oltre che dei Sassoni. Si trovavano piuttosto lontani dall'accampamento.

Lei si accovacciò dietro un cespuglio per seguire meglio la scena. Lo stretto sentiero, a tratti un po' indistinto, serpeggiava tra le colline, diretto a settentrione.

Od gridò una parola e l'aria limpida trasportò il suono ancora più lontano del previsto. Arne si guardò nervosamente attorno. Una voce rispose al richiamo, come previsto. Dunque le guardie del conte si erano appostate su un ampio raggio.

Rosamund ascoltò con impazienza la loro conversazione, mentre il freddo penetrava da ogni spiraglio del suo abbigliamento. Indossava soltanto una mantellina di lana molto meno calda del suo manto, ma era scura e munita di cappuccio, e questo era l'essenziale.

«... dovrà passare di qui» disse Od.

Lei sistemò il semplice vestito grigio che aveva preso in prestito da Merriwen. Aveva pagato due donne per accudirla quella sera, invece che affidarla a Olga.

Ormai non aveva più fiducia di nessuno.

Si morse il labbro e strattonò il tessuto. La gonna era larga in vita e troppo corta, il che rappresentava un vantaggio per muoversi di soppiatto. Gli abiti da concubina non sarebbero andati bene.

Lei e Od stavano di sicuro cercando la stessa persona. Il mercenario, infatti, era sfuggito a entrambi. Rosamund aveva atteso il buio, ma lui doveva essersi allontanato prima.

«È l'unica via...»

Le giungevano brandelli di frasi.

Aveva sorvegliato le mosse di Thorkill e Od, poiché intuiva una relazione tra i loro obiettivi e quelli di Boda.

Quando aveva visto i due Danesi lasciare il campo, aveva deciso di seguirli.

Non stavano dicendo nulla di rilevante: parlavano dell'imboscata della sera prima e del freddo, a voce così bassa che era difficile distinguere le parole. Rosamund li scorgeva a malapena all'ombra delle rocce e degli arbusti. Ma per quale strano motivo Od si tratteneva a conversare invece di cercare la sua preda?

Trascorsero parecchi minuti e nessuno si mosse. Lei cominciò a sentire le gambe indolenzite e i piedi gelati. Cambiò lentamente posizione, terrorizzata dal rischio di fare rumore. Aveva bene impressa in mente la conclusione disastrosa del suo ultimo tentativo di spiare i Vichinghi. Quella volta non c'erano mercenari in circolazione, soltanto il freddo e... Avevano smesso di parlare. Regnava il silenzio, rotto soltanto dal fruscio delle foglie secche sui rami.

È l'unica via...

Sarebbero rimasti dov'erano: Rosamund se ne rese conto con orrore. Od, Arne e le sentinelle non avevano alcun bisogno di spostarsi: bastava che aspettassero. Boda era andato chissà dove e, prima o poi, sarebbe tornato per quella strada.



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